Ragazzo con t-shirt grigia e occhiali da sole regge in mano uno skateboard

La rivoluzione sostenibile di Nebra Skay Studio

Intervista a
Nebra Skay Studio
In copertina
La t-shirt Unbuilt Project in uno scatto promozionale Foto di Nebra Skay Studio e Francesco Paolo Gassi
Pubblicato il
Tempo di lettura 17 minuti

Abbiamo conosciuto Simona e Francesco di Nebra Skay Studio e ci siamo fatti raccontare il loro “percorso d’impresa”. Tra deviazioni di tragitto, incontri decisivi sul cammino dell’idea, svolte progettuali, opportunità raccolte, rafforzamento degli aspetti tecnici, abbiamo avuto modo di scoprire la forza innovativa di una start-up del settore moda, orientata fortemente verso la sostenibilità.

Le loro parole, la loro visione e la loro esperienza, siamo convinti possano essere di ispirazione per tanti giovani pugliesi, e un esempio di come, con tanta convinzione e forza di volontà, si possa costruire/decostruire la propria strada imprenditoriale anche guardando ai competitor come a una possibilità di crescita aziendale.


Simona e Francesco presentano Nebra Skay Studio

Come nasce l’idea di Nebra Skay Studio? C’è qualcosa in particolare che vi ha ispirato e che ha generato in voi la scintilla da cui è nata l’idea?

È molto difficile individuare una data di nascita precisa del progetto Nebra Skay Studio. La nostra prima telefonata in cui si parlava di qualcosa di simile è datata al 2019, quando eravamo uno in Spagna e l’altra a Roma, entrambi impegnati a concludere gli studi universitari. L’idea era ancora embrionale: dedicarci al design dell’abbigliamento e co-fondare un brand.

Dopo dicembre 2019 i progetti che avevamo in mente sono stati modificati, se non arrestati del tutto per un certo periodo. Nonostante la pandemia, però, non abbiamo mai smesso di pensarci, di lavorarci, di progettare. Anzi, proprio la pandemia ci ha riportati a casa in Puglia nel 2020 ed è stata galeotta dell’assunzione di entrambi in un’azienda tessile in provincia di Bari, per la quale ricoprivamo il ruolo di Account manager.

Siamo certi che quest’esperienza, con le gravi mancanze che ci ha fatto scoprire nel settore tessile – locale e non solo, abbia dato vita a Nebra Skay Studio: un brand di abbigliamento sostenibile e streetwear, che vive nel proprio tempo e tenta di rivoluzionare la moda a partire dai processi. Con questa nuova consapevolezza, abbiamo sempre lavorato allo sviluppo dell’idea di business, fino a costituirci come start-up innovativa a marzo 2022.Twitta

Che percorsi individuali avete compiuto prima di giungere alla concretizzazione della vostra impresa e come le competenze maturate hanno influito sulla vostra idea?

Siamo due architetti e designer e ci conosciamo sin dai tempi del liceo scientifico, che abbiamo frequentato da compagni di classe. I primi progetti insieme sono arrivati una volta iscritti entrambi allo stesso corso di Architettura del Politecnico di Bari, che abbiamo frequentato a stretto contatto per i primi due anni. In seguito, ci siamo entrambi trasferiti per continuare i nostri studi fuori e scoprire nuove realtà, l’uno in Spagna – come anticipato prima – e l’altra a Roma.

Per noi l’architettura, il design, la progettazione in genere, hanno sempre avuto un valore etico e sociale.

La nostra idea, nella sua forma più immatura ed embrionale, è stata sin da subito concentrata sul design. Dopo anni di formazione e due lauree magistrali in architettura, ci siamo confrontati e abbiamo condiviso un forte senso di sfiducia nei confronti del poco spazio lasciato all’architettura nella società odierna: la figura dell’architetto è relegata a interior designer, o ad archistar per i più fortunati, o peggio a dipendente di un grande studio, con condizioni di lavoro vergognose che reggono un modello di business basato sullo sfruttamento dei giovani professionisti, senza valorizzarne le competenze.

Per noi l’architettura, il design, la progettazione in genere, hanno sempre avuto un valore etico e sociale: migliorare le condizioni di vita delle persone e la permanenza del pianeta nel suo stato migliore.

Mossi da questo desiderio e dalla voglia di dare vita al nostro immaginario estetico attraverso dei prodotti di design, abbiamo scelto di lanciarci nel design dell’abbigliamento, il secondo settore più inquinante al mondo oggi. Parliamo di prodotti che ciascuno di noi acquista, mosso non solo da ragioni di utilità ma anche – e soprattutto – emotive. Abbiamo scelto questo settore, il migliore per le nostre ambizioni.

Da sapere

Le quantità di capi d’abbigliamento che produciamo e consumiamo sono dannose per le persone e per il pianeta. I nostri vestiti sono fatti da materiali e processi che richiedono l’estrazione di risorse naturali non rinnovabili, con un impatto ambientale considerevole.

Il consumo globale di moda continua a crescere a livelli insostenibili, alimentato dalla cultura dell’usa-e-getta. Acquistiamo vestiti in misura del 60% in più rispetto a 15 anni fa, a fronte di un dimezzamento della loro durata di utilizzo.

Fonte: Fashion Revolution

Quali competenze avete sviluppato, dentro e fuori dal percorso di studi, che poi si sono rivelate utili per la creazione e gestione dell’impresa?

La formazione di architetti ci garantisce innumerevoli competenze tecniche nell’ambito della progettazione, del design digitale, della ricerca sui materiali, che ci permettono di internalizzare tutta la fase di design.

Ancor più utile, però, si è rivelata la capacità gestionale che abbiamo sviluppato dopo aver lavorato a tantissimi progetti, dagli edifici agli oggetti di design: come farebbe il direttore in un cantiere, siamo stati formati a gestire processi complessi, parlare la lingua di maestranze diverse, controllare un progetto dalla sua ideazione e progettazione fino alla realizzazione.

T-shirt Zeitgeist: esempio di modellazione 3D

Individualmente, abbiamo svolto sempre numerose attività parallele agli studi, che si sono rivelate cruciali per lo sviluppo di Nebra Skay Studio.

Francesco è fondatore e curatore del web magazine di design e architettura C A G E Architecture. La gestione del magazine, ma soprattutto della promozione dei contenuti sui social network, è stata determinante per la definizione della brand identity e di tutte le strategie di promozione finora messe in campo.

Simona è stata co-founder ed è oggi segretaria generale dell’Organizzazione politica giovanile Quark, che lavora nel Consiglio Comunale di Conversano con una consigliera in sua rappresentanza, fortemente impegnata sia nell’attività amministrativa che in pratiche di attivismo in tutto il territorio locale. In questo contesto è avvenuta la formazione sui temi politici e sociali, la maturazione di soft skills come public speaking e lavoro in team, e soprattutto della capacità di amministrare un organo con certe responsabilità.

Entrambi, inoltre, abbiamo svolto per anni da freelance l’attività di grafici per la comunicazione, che è un settore del quale conosciamo un bel po’: questo ci agevola molto nello svolgimento delle stesse attività – o nel loro controllo – per la start-up.

Prodotti di Nebra Skay Studio
Design digitale e prototipazione 3D sono adoperati per creare capi prestanti e distintivi, riducendo gli sprechi. La start-up cerca di spostare il focus dalla sostenibilità di prodotto alla sostenibilità di processo e oggi vanta una produzione artigianale interamente realizzata in Puglia
  • Borsa e t-shirtShopper e t-shirt in nylon rigenerato Econyl® della collezione Unbuilt Project, in collaborazione con C A G E Architecture
  • Mano nell'atto di infilare un laptop in una custodiaCase per laptop in nylon rigenerato Econyl®, della collezione Unbuilt Project, in collaborazione con C A G E Architecture
  • Etichetta di una t-shirtEtichetta della t-shirt in nylon rigenerato Econyl® della collezione Unbuilt Project, in collaborazione con C A G E Architecture
  • T-shirt stesa ad asciugareT-shirt della capsule collection Zeitgeist, in nylon rigenerato Econyl®
  • Due giovani su tappeto erboso, uno seduto, l'altro esegue acrobazie sullo skateboardLe t-shirt Unbuilt Project – Foto di Francesco Paolo Gassi

Come attraverso Nebra Skay pensate di innovare il settore moda? Che cosa caratterizza il processo di produzione e i prodotti finali che realizzerete?

Il mercato della moda, in forte crescita e che coinvolge numerosissime aziende e lavoratori, ha un grave e urgente problema di sostenibilità ambientale e sociale. I consumatori sono sempre più consapevoli in merito a questo, ma hanno difficoltà a trovare capi realmente sostenibili e che siano di tendenza.

La nostra soluzione al problema è una combinazione prodotto/processo. La vera innovazione è la realizzazione di prodotti d’abbigliamento sostenibili, con design di tendenza, frutto di un processo produttivo circolare da noi stessi progettato: il processo Nebra Skay Studio. La nostra idea di business parte dalla convinzione che un prodotto può dirsi sostenibile solo se lo è il processo con cui viene realizzato, dunque il suo reale impatto ambientale dipende dalla filiera.

La nostra idea di business parte dalla convinzione che un prodotto può dirsi sostenibile solo se lo è il processo con cui viene realizzato, dunque il suo reale impatto ambientale dipende dalla filiera.

Il nostro processo si compone di 4 fasi: design, produzione, vendita e post-vendita. Ciascuna è a sua volta articolata in diverse pratiche, tutte pensate in ottica di circolarità e tutela dell’ambiente e dei lavoratori: dalle caratteristiche del capo (materiale e design) a quelle dei partner coinvolti nella filiera (produttori in serie), fino alle strategie di vendita, stoccaggio e alla gestione post-vendita del capo.

Questa fase in particolare, solitamente trascurata da gran parte delle aziende del settore, rappresenta un forte carattere competitivo e di innovazione. Si basa sull’estensione della responsabilità del produttore sul capo dopo la vendita e, nel nostro caso, sull’offerta di servizi post-vendita quali riparazione, personalizzazione (post consumo, rinnovamento dei capi contro l’obsolescenza emotiva), ritiro a fine vita del capo (corretto smaltimento o riuso nella filiera).

Modello 3d di una ragazza con dati sovraimpressi
Alcuni dati sul risparmio di materie prime e risorse, ottenuti grazie al ciclo di vita sostenibile dei capi Nebra Skay Studio

Il design dei capi è supportato da ricerca tecnologica e scientifica, svolta con il Dipartimento di Chimica dell’UniBA e l’Istituto di ricerca Forethinking. Sono stati valutati chimicamente i filati reputati sostenibili, selezionando solo quelli che mantenevano caratteristiche di biodegradabilità e riciclabilità anche a seguito della lavorazione. Si è valutato il comportamento di questi in caso di accoppiamento con altri, come anche la possibilità di disassemblarli meccanicamente. Si è valutata la disassemblabilità anche del capo finito, per eventuali riparazioni o sostituzioni.

Interfaccia CAD con cartamodello
Esempio di strutturazione del “Cartamodello 0 waste” su software CAD, metodo utile a ridurre i rifiuti pre-consumo, in questo caso gli avanzi di tessuto in fase di taglio

Nondimeno siamo certi che un elemento cruciale risieda nell’estetica e nel design. I brand di abbigliamento sostenibile molto spesso confinano la propria proposta di design a modelli estetici “bio” e “green”, che non incontrano la domanda delle fette di clientela maggiori, nonché dei grandi acquirenti del settore moda, oggi fedeli allo stile streetwear. Crediamo che proprio lo streetwear, declinato con il nostro approccio sartoriale e artigianale, possa rappresentare una chiave per la diffusione del brand e la fidelizzazione della community.

La ricerca scientifica e tecnologica, unita all’innovazione dei processi produttivi e del modello di business, realizza una proposta realmente sostenibile e competitiva per fronteggiare gli urgenti problemi ambientali e sociali del settore moda.

Avete già sperimentato l’approccio con diverse opportunità e avvisi pubblici. Ci raccontate le esperienze di successo o insuccesso vissute e come hanno influenzato il vostro percorso?

Se oggi Nebra Skay Studio è una start-up innovativa registrata, è anche grazie all’accesso ottenuto al fondo SmartMoney, che ha permesso di avviare tutte le attività di ricerca e sviluppo, tanto in merito alla sostenibilità del prodotto, quanto in merito alle strategie di marketing da mettere in campo. È seguito dopo mesi un altro successo con il bando Estrazione dei Talenti, che ancora oggi è in corso e sta finanziando ulteriori cruciali consulenze.

Tutte le opportunità citate
  • Logo Smart MoneySmartMoney

    Incentivo dal MISE destinato alle startup innovative che vogliono avvalersi di servizi specialistici per definire il loro progetto imprenditoriale e prepararsi al lancio sul mercato.

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  • Logo Estrazione dei TalentiEstrazione dei Talenti

    Misura promossa da Regione Puglia e ARTI, che finanzia percorsi personalizzati di accompagnamento e accelerazione rivolti a team di aspiranti imprenditori innovativi.

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  • Logo PIN - Pugliesi InnovativiPIN – Pugliesi innovativi

    Misura promossa da Regione Puglia e ARTI, attiva fra il 2016 e il 2021, grazie alla quale oltre 500 idee imprenditoriali di giovani pugliesi sono state avviate con un finanziamento a fondo perduto e sostenute con servizi di accompagnamento.

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  • Logo Start Cup PugliaStart Cup Puglia

    Competizione annuale che premia le nuove iniziative imprenditoriali regionali ad alto contenuto di conoscenza e le rafforza attraverso attività di accompagnamento, assistenza progettuale e premi in denaro.

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  • Logo PNIPNI – Premio Nazionale dell’Innovazione

    La business plan competition più importante d’Italia, in cui si sfidano i progetti innovativi che hanno superato la selezione delle business plan competition regionali (Start Cup).

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Ci piacerebbe, però, raccontare anche la storia di un piccolo fallimento, che è la dimostrazione plastica di come un ostacolo non può e non deve rappresentare il freno di progetti che si ritengono ambiziosi. Prima ancora della costituzione, abbiamo presentato domanda per il bando regionale PIN – Pugliesi innovativi e siamo stati rifiutati per ben due volte.

Qualche mese fa siamo stati premiati come terza migliore startup pugliese a Start Cup Puglia e abbiamo partecipato al PNI – Premio Nazionale dell’Innovazione per rappresentare la Puglia in Italia. Se dopo il fallimento del PIN ci fossimo fermati, tutto questo non sarebbe stato possibile. Ci teniamo che altre giovani menti impegnate nello sviluppo del proprio business abbiano il coraggio di superare alcuni rifiuti, sfruttandoli per migliorare e migliorarsi.

Quanto conta per voi e la vostra impresa il “fare rete”? Come mettete in atto le strategie di collaborazione con altre aziende?

Per noi fare rete è un motivo di stimolo, qualcosa che ci piace moltissimo fare, ma soprattutto un metodo che riteniamo vincente!

Quando si tratta di collaborare con altre aziende, cerchiamo sempre di verificare prima di tutto che queste condividano con noi i valori e le scelte etiche di sostenibilità, tanto ambientale, quanto sociale. Abbiamo ormai compreso, grazie anche a esperienze non positive, che l’unico modo per collaborare in modo virtuoso ad un progetto del genere è condividendone i principi imprescindibili.

Inoltre, ci piace sempre dare precedenza ai più giovani: ne è un esempio la scelta della start-up BlockVision per la fornitura di etichette digitali con tag NFC, che riportano informazioni su tutta la filiera, oltre che sul materiale del capo. Non crediamo nella competizione, anzi: siamo convinti che la crescita sostenibile debba essere collettiva, partecipata.

Non crediamo nella competizione, anzi: siamo convinti che la crescita sostenibile debba essere collettiva, partecipata.

Oltre ad aziende, abbiamo collaborato, in questo anno trascorso, con enti culturali e in eventi locali, spinti dalla volontà non solo di promuovere e vendere i nostri capi, ma anche di parlare delle tematiche legate al settore moda. Siamo certi che solo facendo divulgazione e sensibilizzando sui temi, possiamo generare una community fidelizzata che sia composta non da meri acquirenti, ma da veri sostenitori, attivisti che sposino la nostra causa e siano pronti a diffonderla e raccontarla.

Insomma, non ci piace lavorare da soli ma soprattutto non crediamo che sia la via migliore da intraprendere. Cooperare con obiettivi comuni è la chiave.

Ragazzo e ragazza posano sorridenti in un chiostro medievale
Francesco e Simona in occasione del nostro incontro

Che strategie metterete in campo nei prossimi mesi? Quali obiettivi vi prefiggete di raggiungere?

La nostra roadmap per il 2023 è molto serrata e siamo determinati a percorrerla senza perdere un colpo!

La prima parte di quest’anno è dedicata alla progettazione di una campagna di crowdfunding, che lanceremo con ottime probabilità prima dell’estate. L’idea è di presentare i caratteri di valore e qualità della produzione Nebra Skay Studio attraverso un prodotto a metà tra abbigliamento e accessori – non possiamo ancora dirvi di più. Chi sceglierà di sostenerci diverrà parte integrante della nostra community e riceverà il prodotto in una delle varianti che presenteremo.

La seconda parte sarà auspicabilmente dedicata all’apertura del nostro atelier, che realizzeremo grazie a una nuova tranche di finanziamenti. Stiamo ideando un luogo di progettazione, produzione, ma anche di incontro e scambio, in cui realizzare le principali prospettive di Nebra Skay: creare capi di tendenza e sostenibili, arricchire la comunità locale e sensibilizzare sul tema dell’ambiente.

L’obiettivo per quest’anno è dunque di consolidare la presenza del brand nel mercato, ma soprattutto sul territorio, con un percorso che siamo desiderosi ed entusiasti di intraprendere.

Simona e Francesco con lo staff

Il nostro percorso con Nebra Skay Studio

Abbiamo conosciuto Simona e Francesco in occasione della finale della Start Cup 2022 tenutasi il 13 ottobre nell’aula Starace dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Ascoltandoli siamo rimasti affascinati dalla loro idea. Incuriositi e decisi a saperne di più, li abbiamo contattati per conoscere meglio il loro progetto. Il 15 novembre siamo andati a trovarli a Conversano e, tra un caffè e tante domande, abbiamo scoperto un'affascinante percorso di costruzione dell'idea e dell'impresa che, tra successi e insuccessi, sfide e nuovi obiettivi, è tutto da leggere e seguire!

Lo staff di Percorsi d'impresa